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Autoamputazione insetti

Insetti che perdono e rigenerano arti: tra sopravvivenza e adattamento Nel mondo degli insetti, la perdita di un arto non rappresenta sempre una condanna. Alcune specie hanno sviluppato la capacità di troncare volontariamente un arto per sfuggire a un predatore, mentre altre possono persino rigenerarlo parzialmente nel corso dello sviluppo.…


Insetti che perdono e rigenerano arti: tra sopravvivenza e adattamento

Nel mondo degli insetti, la perdita di un arto non rappresenta sempre una condanna. Alcune specie hanno sviluppato la capacità di troncare volontariamente un arto per sfuggire a un predatore, mentre altre possono persino rigenerarlo parzialmente nel corso dello sviluppo. Questo fenomeno, noto come autotomia, è una strategia difensiva evoluta e sorprendente, particolarmente evidente negli Ortotteri Ensifori come i grilli e le cavallette del genere Tettigonia.


Autotomia: l’autoamputazione come arma di difesa

L’autotomia è il meccanismo mediante il quale un animale si amputa volontariamente una parte del corpo per salvarsi da una minaccia. Negli insetti, questa pratica è spesso limitata agli arti e, in particolare, alle zampe posteriori, fondamentali per la locomozione e la fuga.

Tra gli ortotteri ensifori, come Tettigonia viridissima (la tettigonide verde), questo fenomeno è ben documentato. Quando un predatore afferra una zampa, l’insetto la tronca rapidamente in un punto predeterminato, detto zona di autotomia, situata di solito tra i segmenti femorale e trocanterico. In pochi istanti, il tessuto si rompe pulitamente, minimizzando la perdita di emolinfa (il sangue degli insetti) grazie a meccanismi di vasocostrizione e coagulazione localizzata.


Quali insetti riescono a troncare gli arti?

Ortotteri (Ensiferi e Caeliferi):

  • Tettigonia spp., Decticus spp., Gryllus spp.: esempi di autotomia rapida.
  • Locusta migratoria (cavalletta): meno propensa all’autotomia, ma in casi estremi può verificarsi.

Mantidi (Mantodea):

  • Capacità limitata di autotomia, spesso non sopravvivono alla perdita di un arto in età adulta.

Blatte (Blattodea):

  • Alcune specie possono perdere zampe per trauma e talvolta rigenerarle in fasi giovanili.

La rigenerazione degli arti negli insetti

La rigenerazione non è universale nel mondo degli insetti e avviene solo in individui immaturi, durante le mute. Dopo un evento di autotomia o trauma, la rigenerazione avviene nelle mute successive, seguendo questi passaggi:

  1. Formazione di un abbozzo del nuovo arto sotto il tegumento.
  2. Progressiva estensione dell’arto a ogni muta, fino al recupero completo (o quasi) della funzionalità.
  3. In genere, servono 2–3 mute per ripristinare la morfologia originale.

Questo significa che gli adulti (immaginali), avendo completato la metamorfosi, non sono più in grado di rigenerare arti persi.


Insetti noti per la rigenerazione

Ortotteri Ensifori (es. Tettigonia viridissima)

  • Se una ninfa perde una zampa, può rigenerarla parzialmente o totalmente.

Cimici (Heteroptera)

  • Alcune specie giovanili sono in grado di rigenerare zampe, anche se raramente in forma perfetta.

Blattodea (Blatte)

  • Le giovani ninfe di Blattella germanica possono rigenerare una zampa amputata, anche se talvolta in modo asimmetrico.

Implicazioni ecologiche e comportamentali

L’autotomia comporta dei costi energetici e delle limitazioni funzionali temporanee:

  • L’insetto zoppica, compromettendo la velocità di fuga.
  • La perdita di un arto può ridurre il successo nella caccia, nell’accoppiamento o nella fuga.
  • Tuttavia, il vantaggio immediato – sfuggire al predatore – supera spesso il danno a lungo termine.

Questa strategia è quindi frutto di un compromesso evolutivo tra sopravvivenza e funzionalità.


Curiosità evolutive

  • Alcune tettigonidi mostrano comportamenti difensivi pre-autotomici, come vibrazioni delle zampe o colpi sonori, per scoraggiare l’attacco.
  • In laboratorio, si è visto che la frequenza di autotomia aumenta in ambienti con alta presenza di predatori, indicando una risposta plastica al contesto ecologico.

Conclusione

L’autotomia e la rigenerazione sono due strategie eccezionali che mostrano l’adattabilità estrema degli insetti. Specie come le tettigonidi ensifore hanno evoluto meccanismi raffinati per autogestirsi in situazioni di pericolo, pagando un prezzo, ma salvando la vita. Comprendere questi meccanismi è utile anche per i manutentori del verde, poiché può spiegare comportamenti insoliti o malformazioni osservate negli insetti trovati sul campo.



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