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Calabroni

Il calabrone europeo (Vespa crabro): tra paura e utilità nel verde urbano Il calabrone europeo, Vespa crabro, è uno degli insetti più imponenti e temuti d’Europa. Con il suo volo rumoroso e la stazza imponente, suscita spesso timore, ma dietro questa fama si cela un insetto dal ruolo ecologico fondamentale.…


Il calabrone europeo (Vespa crabro): tra paura e utilità nel verde urbano

Il calabrone europeo, Vespa crabro, è uno degli insetti più imponenti e temuti d’Europa. Con il suo volo rumoroso e la stazza imponente, suscita spesso timore, ma dietro questa fama si cela un insetto dal ruolo ecologico fondamentale. Conoscerlo meglio aiuta a ridurre gli allarmismi e a valorizzare la sua presenza, soprattutto in contesti naturali, agricoli e urbani.


Identikit del calabrone europeo

  • Nome scientifico: Vespa crabro
  • Famiglia: Vespidae
  • Ordine: Imenotteri
  • Lunghezza media: 18–35 mm
  • Colorazione: Addome giallo a bande marroni-rosse, testa rossastra, torace marrone scuro

È la più grande vespa sociale europea, facilmente distinguibile dalla comune Vespula vulgaris per le dimensioni maggiori, il volo più lento e il colore più caldo e meno aggressivo.


Habitat e distribuzione

Vespa crabro è presente in tutta Europa e parte dell’Asia. In Italia è comune dai boschi collinari fino ai centri urbani, dove può nidificare in:

  • Cavità di alberi
  • Soffitte, camini o cassonetti delle tapparelle
  • Muri o strutture lignee danneggiate

Predilige ambienti semi-aperti con presenza di legno morto, alberature vetuste o strutture in legno naturale.


Ciclo biologico e comportamento

  • Le regine svernano da sole e in primavera fondano un nuovo nido.
  • Il nido di carta è costruito con legno masticato, spesso nascosto e poco visibile.
  • A metà estate si forma una colonia stabile con centinaia di operaie.
  • A fine stagione nascono i maschi e le future regine che abbandonano il nido, che poi muore con i primi freddi.

Comportamento difensivo

Il calabrone è meno aggressivo delle vespe comuni, attacca solo se il nido è minacciato. In volo tende a ignorare l’uomo, anche da vicino.


Il calabrone è davvero pericoloso?

Solo in casi specifici:

  • Disturbo diretto del nido (taglio alberi, lavori edili).
  • Soggetti allergici al veleno degli imenotteri.
  • In spazi chiusi dove l’insetto può sentirsi intrappolato.

In genere il calabrone non punge senza motivo e non è attratto da dolci o cibi come altre vespe.


Utilità ecologica del calabrone europeo

Contrariamente alla sua cattiva fama, Vespa crabro è un predatore naturale utilissimo:

  • Caccia mosche, zanzare, bruchi e altri insetti nocivi.
  • Contribuisce al controllo biologico delle popolazioni di parassiti in giardini e orti.
  • È un impollinatore occasionale, visitando fiori per alimentarsi di nettare.

In ecosistemi complessi, è parte attiva dell’equilibrio naturale, limitando anche altre vespe aggressive.


Il calabrone e la gestione nel verde urbano

Chi lavora nel verde può imbattersi in nidi di calabrone, soprattutto in:

  • Alberi cavi o danneggiati
  • Vecchie tettoie o casette in legno
  • Attrezzature agricole in disuso

Cosa fare in presenza di un nido

  • Non avvicinarsi a meno di 2-3 metri.
  • Evitare vibrazioni o rumori improvvisi.
  • Se il nido è in una zona a rischio (es. scuola, parco giochi), contattare una ditta specializzata in disinfestazione.
  • In aree naturali o boschive, lasciare il nido intatto: sarà abbandonato in inverno.

Differenza tra calabrone europeo e calabrone asiatico

È importante non confondere Vespa crabro con Vespa velutina, il calabrone asiatico invasivo: Caratteristica Vespa crabro (europeo) Vespa velutina (asiatico) Dimensioni Maggiore Più piccolo Colore Rosso/giallo scuro Nero con banda gialla Comportamento Poco aggressivo Più aggressivo Impatto Neutro/positivo Invasivo, predatore di api

Il calabrone europeo non rappresenta un pericolo per le api mellifere e non deve essere eliminato.


Conclusione

Il calabrone europeo è un insetto imponente ma utile, da rispettare e osservare con attenzione. In giardini, orti e ambienti urbani può aiutare a contenere insetti nocivi e a mantenere l’equilibrio biologico, purché il suo nido non sia in una zona ad alta frequentazione. Imparare a riconoscerlo e a distinguerlo dai veri pericoli è il primo passo verso una gestione sostenibile e consapevole del verde.



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