Pamphagidae: Le cavallette robuste delle zone steppiche
I Pamphagidae sono una famiglia di cavallette dall’aspetto massiccio e inconfondibile, adattate a vivere in ambienti secchi e pietrosi. Nonostante siano poco note al grande pubblico, queste cavallette svolgono un ruolo interessante nei paesaggi steppici e semi-desertici.
Aspetto e morfologia
I Pamphagidi si distinguono per:
- Corpo tozzo e corto, spesso coperto da una cuticola spessa
- Colorazione criptica, grigia, bruna o verde oliva, perfetta per il mimetismo con il suolo
- Antenne corte e clavate
- Ali spesso rudimentali o assenti: molte specie non volano
- Dimensioni variabili, dai 2 ai 6 cm
L’aspetto generale è più “corazzato” rispetto alle comuni cavallette Acrididae.
Habitat e distribuzione
Queste cavallette si trovano in:
- Zone steppiche, aride o semidesertiche
- Prati aridi collinari o montani
- Terreni sassosi e calcarei
In Italia alcune specie vivono nelle regioni del centro-sud, come la Basilicata, la Sardegna e la Sicilia, ma sono in generale rare.
Comportamento e mimetismo
I Pamphagidi sono:
- Lenti e poco mobili, saltano solo in caso di pericolo
- Attivi nelle ore più calde del giorno
- Mimetici, difficili da individuare sul terreno secco
- Solitari, non formano sciami
Grazie alla colorazione e alla postura bassa, si confondono facilmente con ciottoli e vegetazione secca.
Dieta e impatto sulle colture
Queste cavallette si nutrono di:
- Graminacee e piante erbacee perenni
- Specie xerofile, adatte a climi secchi
Nonostante la dieta fitofaga, non rappresentano una minaccia significativa per l’agricoltura, vista la bassa densità di popolazione.
Ciclo vitale e adattamenti
Il ciclo è tipico degli Ortotteri:
- Uova deposte nel terreno secco
- Ninfe attive in primavera
- Adulti presenti fino a fine estate
- Alcune specie possono avere uno sviluppo biennale
Sono adattati a vivere con scarsissima umidità e con temperature estreme.
Importanza ecologica
I Pamphagidi:
- Contribuiscono al riciclo della biomassa vegetale
- Servono da alimento per rettili, uccelli e piccoli mammiferi
- Indicano la presenza di habitat aridi e ben conservati
Sono ottimi bioindicatori per studi di conservazione nei territori steppici e rupestri.
Consigli per i manutentori del verde e naturalisti
Per chi opera in zone collinari o sub-montane:
- Evitare il dissodamento dei terreni pietrosi
- Favorire la presenza di vegetazione spontanea xerofila
- Monitorare la presenza di queste specie come segnale di biodiversità
Non è necessaria alcuna forma di controllo, anzi: la loro conservazione è auspicabile.
Conclusione
I Pamphagidae rappresentano un tassello importante della biodiversità mediterranea. La loro presenza discreta ma significativa arricchisce la conoscenza entomologica dei paesaggi secchi e poco antropizzati.
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