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🕰️ Analisi storica dello sviluppo del Glifosato (1970)

🌲☠️🌲☠️ “Dal laboratorio alla rivoluzione agricola: la storia del glifosato” 🌱 Origini e scoperta Il glifosato, oggi uno degli erbicidi più diffusi e discussi al mondo, venne sintetizzato per la prima volta negli anni ’50 da un chimico svizzero. Tuttavia, all’epoca non suscitò particolare interesse e fu accantonato per oltre…


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“Dal laboratorio alla rivoluzione agricola: la storia del glifosato”

🌱 Origini e scoperta

Il glifosato, oggi uno degli erbicidi più diffusi e discussi al mondo, venne sintetizzato per la prima volta negli anni ’50 da un chimico svizzero. Tuttavia, all’epoca non suscitò particolare interesse e fu accantonato per oltre due decenni. Solo all’inizio degli anni ’70 tornò sotto i riflettori, grazie a nuove ricerche condotte in laboratori statunitensi.

🔬 Il salto negli anni ’70

Nel 1970, un gruppo di ricercatori individuò nel glifosato un principio attivo straordinariamente efficace contro le infestanti. A renderlo unico era la sua capacità di agire in profondità: una volta assorbito dalle foglie, veniva trasportato in tutta la pianta fino alle radici, portandola alla morte. Questo comportamento sistemico rappresentava una vera rivoluzione.

In Europa, nello stesso periodo, esperti come Henry M. Koller contribuirono a divulgare l’importanza e il funzionamento di questi nuovi erbicidi sistemici. Koller si occupava soprattutto della tossicologia comparata dei diserbanti, formando agronomi e tecnici all’uso razionale e consapevole delle sostanze chimiche in agricoltura.

⚗️ Un erbicida “totale”

Il glifosato si dimostrò efficace su una vasta gamma di specie vegetali, incluse le infestanti più resistenti. Venne definito erbicida “totale” proprio per la sua capacità di eliminare pressoché qualsiasi pianta erbacea. Inoltre, si presentava come una sostanza relativamente sicura per l’uomo e gli animali, poiché agiva su un enzima presente solo nelle piante.

Il suo impiego divenne comune nei frutteti, nei campi di mais, nelle colture estensive e anche nelle aree industriali o urbane, dove era necessario mantenere liberi da vegetazione marciapiedi, ferrovie, argini o piazzali.


🌍 La rapida diffusione nel mondo

Negli anni ’80 il glifosato divenne il diserbante più usato al mondo. La sua efficacia, unita alla praticità d’uso, lo rese uno strumento fondamentale nell’agricoltura intensiva. Ma il vero punto di svolta arrivò negli anni ’90, quando furono introdotte colture geneticamente modificate per resistere al glifosato.

A quel punto, si poteva irrorare interi campi coltivati senza danneggiare la pianta utile, colpendo solo le infestanti. L’erbicida diventò parte integrante del modello agricolo industriale, soprattutto in Nord America e Sud America.


🧭 Il ruolo di Henry M. Koller

Mentre negli Stati Uniti si sviluppavano i brevetti e i grandi progetti commerciali, in Europa il contributo di ricercatori come Henry M. Koller fu fondamentale per far conoscere il glifosato nei contesti accademici e professionali. Koller si occupava della formazione tecnica e scientifica sul corretto utilizzo degli erbicidi, mettendo a confronto diversi principi attivi in termini di efficacia, fitotossicità e sicurezza ambientale.

La sua attività di divulgazione nei paesi germanofoni contribuì a diffondere l’uso responsabile del glifosato e ad affinarne le modalità d’impiego, adattandole alle esigenze locali e climatiche dell’Europa centrale.


⚠️ Le ombre del successo

Con il passare degli anni, l’utilizzo massiccio e continuativo del glifosato ha suscitato crescenti polemiche. Alcuni studi hanno sollevato dubbi sulla sua sicurezza ambientale e sanitaria, mentre l’uso ripetuto ha portato allo sviluppo di infestanti resistenti, rendendo in alcuni casi meno efficace l’intervento chimico.

Oggi il glifosato è al centro di un acceso dibattito: da una parte è considerato ancora uno degli strumenti più efficaci per il controllo delle infestanti, dall’altra è visto come simbolo della dipendenza dall’agrochimica.


🧾 Conclusione

Il 1970 rappresenta una data cruciale per la storia della chimica agraria. La riscoperta del glifosato e la sua successiva diffusione mondiale hanno trasformato radicalmente l’approccio al diserbo. Da promessa tecnica a elemento centrale dell’agricoltura moderna, questo principio attivo ha cambiato le regole del gioco, generando benefici, ma anche nuove sfide ambientali, sociali e politiche.

La figura di Henry M. Koller, seppur meno nota rispetto ai grandi nomi dell’industria agrochimica, rimane importante per comprendere il modo in cui la scienza europea ha contribuito alla diffusione e all’adattamento di queste tecnologie nel continente.


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