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La natrice dal collare: il serpente acquatico che aiuta l’ecosistema

Introduzione La natrice dal collare (Natrix helvetica, precedentemente considerata una sottospecie di Natrix natrix) è uno dei serpenti più comuni e inoffensivi presenti in Europa. Questo rettile semi-acquatico è spesso avvistato nei pressi di stagni, fiumi e zone umide, dove svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio ecologico. Nonostante la…

Introduzione

La natrice dal collare (Natrix helvetica, precedentemente considerata una sottospecie di Natrix natrix) è uno dei serpenti più comuni e inoffensivi presenti in Europa. Questo rettile semi-acquatico è spesso avvistato nei pressi di stagni, fiumi e zone umide, dove svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio ecologico. Nonostante la sua natura innocua, la natrice è spesso vittima di paure irrazionali e credenze errate che la rendono bersaglio di uccisioni ingiustificate. In questo articolo esploreremo in dettaglio la biologia, l’ecologia e l’importanza della natrice dal collare, evidenziando anche i benefici della sua presenza in ambienti naturali e agricoli.


1. Tassonomia e identificazione

  • Nome scientifico: Natrix helvetica
  • Famiglia: Colubridae
  • Ordine: Squamata

La natrice dal collare è facilmente riconoscibile grazie alla sua colorazione caratteristica. Gli adulti presentano un corpo allungato di colore grigio o verde oliva con macchie nere disposte irregolarmente. La caratteristica più distintiva è la presenza di due macchie gialle (talvolta bianche) ai lati del collo, che formano un “collare” ben visibile nei giovani individui. Gli esemplari adulti possono superare il metro e mezzo di lunghezza, ma in media si aggirano tra i 90 e i 120 cm.


2. Habitat e distribuzione

La natrice dal collare è ampiamente distribuita in Europa centrale e occidentale, compresa gran parte dell’Italia settentrionale e centrale. Predilige ambienti umidi come:

  • laghi e laghetti
  • fiumi e ruscelli a corso lento
  • paludi e stagni
  • fossati agricoli

La specie può adattarsi anche a zone periurbane e giardini, purché vi sia presenza d’acqua e vegetazione. È una specie diurna e si può osservare soprattutto nelle ore più calde della giornata, spesso mentre si crogiola al sole su rocce o tronchi vicino all’acqua.


3. Dieta e comportamento predatorio

La natrice è un predatore opportunista e si nutre principalmente di:

  • anfibi (rane, rospi, tritoni)
  • larve acquatiche
  • pesci di piccola taglia
  • invertebrati acquatici

Utilizza l’olfatto per localizzare le prede e può trattenere il fiato per diversi minuti durante le immersioni subacquee. Una volta catturata la preda, la ingoia intera grazie alla sua mandibola flessibile. La natrice non è velenosa e non rappresenta alcun pericolo per l’uomo o per gli animali domestici.

In caso di minaccia, adotta strategie difensive particolari:

  • finge di essere morta (tanatosi)
  • emette un liquido maleodorante dalle ghiandole anali
  • sibila e si appiattisce per sembrare più grande

4. Riproduzione e ciclo vitale

Il periodo riproduttivo inizia in primavera, con l’accoppiamento che avviene poco dopo il risveglio dal letargo. Le femmine depongono tra 10 e 30 uova in luoghi caldi e umidi, come cumuli di foglie, letame o legna marcia. L’incubazione dura circa 6–10 settimane, a seconda della temperatura.

I piccoli nati sono già autosufficienti e misurano circa 15–20 cm. La maturità sessuale viene raggiunta tra i 3 e i 5 anni di età. In natura, la natrice può vivere fino a 15 anni, anche se la mortalità giovanile è elevata.


5. Ruolo ecologico e benefici

La natrice dal collare svolge un ruolo cruciale nella regolazione delle popolazioni di anfibi e invertebrati, contribuendo così al mantenimento dell’equilibrio negli ecosistemi acquatici e umidi. La sua presenza indica un ambiente sano e ben conservato.

Benefici per l’agricoltura e il verde urbano:

  • riduzione delle zanzare (attraverso la predazione delle larve)
  • controllo naturale di rane e rospi che possono danneggiare colture
  • indicatore di biodiversità e qualità ambientale

6. Miti da sfatare e tutela

Purtroppo, la natrice è spesso confusa con la vipera (che è molto più tozza e priva di collare), e per questo viene uccisa ingiustamente. Alcuni falsi miti:

  • “È velenosa”: falso, non ha ghiandole velenifere né denti adatti a inoculare veleno
  • “Attacca l’uomo”: falso, è un animale estremamente schivo
  • “Fa male ai pesci d’allevamento”: falso, preda solo piccoli pesci in ambienti naturali

In molte regioni italiane, la natrice è una specie protetta. Danneggiarla o ucciderla costituisce reato ai sensi della normativa sulla fauna selvatica.


7. Osservazione e conservazione

Osservare una natrice dal collare in natura è un’esperienza affascinante. I luoghi migliori sono i bordi dei corsi d’acqua, soprattutto nelle ore calde e soleggiate. È importante mantenere una distanza rispettosa, evitando di disturbarla o manipolarla.

Consigli per favorirne la presenza:

  • evitare l’uso di pesticidi nelle aree umide
  • conservare siepi, legnaie e rifugi naturali nei pressi di stagni
  • promuovere la cultura del rispetto per la fauna minore

La natrice è un simbolo della biodiversità acquatica e un prezioso alleato per i manutentori del verde, i naturalisti e tutti coloro che desiderano ambienti più equilibrati e sani.


Conclusione

La natrice dal collare è molto più di un semplice serpente: è un anello fondamentale negli ecosistemi umidi, un indicatore di salute ambientale e un esempio perfetto di come anche gli animali meno amati possano essere utili. Proteggerla significa proteggere anche tutti gli insetti, anfibi e uccelli che condividono con lei gli stessi ambienti. Promuovere la conoscenza di questo rettile significa anche contribuire a una cultura ecologica più consapevole e meno dominata dalla paura.


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