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Introduzione alla famiglia Trogossitidae
La famiglia Trogossitidae, appartenente all’ordine dei Coleotteri, rappresenta un gruppo poco noto ma di grande interesse ecologico ed entomologico. Questi insetti sono comunemente chiamati coleotteri cortecciai predatori, a causa del loro habitat principale e delle loro abitudini alimentari. Sebbene il numero di specie non sia elevatissimo rispetto ad altre famiglie di Coleoptera, i Trogossitidae rivestono un ruolo ecologico rilevante nei boschi e nei sistemi forestali, in particolare nei cicli trofici che coinvolgono legno morto, funghi e altri insetti xilofagi.
Morfologia: una struttura adatta alla vita tra le fessure del legno
I Trogossitidae si riconoscono per un corpo generalmente allungato, piatto e robusto, con elitre coriacee spesso ornate da scanalature longitudinali. Le dimensioni variano tra 5 e 20 mm, a seconda della specie. La colorazione è solitamente sobria, tra il marrone e il nero, anche se alcune specie presentano macchie gialle o rosse ben visibili.
Le antenne clavate o filiformi aiutano nel riconoscimento a livello di famiglia, così come il pronoto spesso trapezoidale. La morfologia generale riflette l’adattamento a un’esistenza in ambienti stretti e bui come le intercapedini sotto la corteccia o tra le fibre del legno marcescente.
Distribuzione e habitat: un mondo sotto la corteccia
I Trogossitidae sono presenti in quasi tutte le regioni temperate del mondo, con una maggiore biodiversità nelle zone boschive mature o vetuste. In Italia, sono rappresentati da diverse specie, con una distribuzione che va dalle Alpi fino alle aree collinari e sub-montane dell’Appennino.
Il loro habitat ideale è rappresentato da tronchi morti, alberi danneggiati, ceppaie, o anche cataste di legna. Alcune specie si rinvengono anche in strutture lignee umide o materiali da costruzione in fase di degradazione, segnalando potenziali problematiche di tipo conservativo o strutturale.
Ciclo vitale: dalla larva predatrice all’adulto silenzioso
Il ciclo vitale dei Trogossitidae è relativamente lungo, spesso superiore a un anno, con una fase larvale che rappresenta il periodo più attivo dal punto di vista predatorio. Le larve sono campodeiformi, quindi appiattite e dotate di zampe ben sviluppate, perfette per muoversi nel substrato legnoso o tra le gallerie degli insetti xilofagi.
La pupa si forma in una camera scavata nel legno o tra le fibre di corteccia, e l’adulto può rimanere inattivo per lunghi periodi prima di emergere, spesso in primavera o estate. La vita adulta, in genere, è breve, ma sufficiente per l’accoppiamento e la deposizione delle uova.
Dieta: predatori specializzati o onnivori opportunisti?
La caratteristica più distintiva dei Trogossitidae è la loro dieta prevalentemente predatoria, diretta verso larve di insetti xilofagi, come i Cerambicidi e gli Scolitidi. Alcune specie, tuttavia, mostrano una componente fungivora o micetofaga, nutrendosi di ife fungine presenti nel legno degradato.
Questo comportamento alimentare li rende alleati naturali nella lotta biologica contro alcuni coleotteri dannosi alle piante, come il bostrico tipografo o altri scolitidi che minacciano le foreste europee.
Ruolo ecologico: regolatori dei popolamenti xilofagi
All’interno degli ecosistemi forestali, i Trogossitidae agiscono come regolatori naturali dei popolamenti di insetti xilofagi, contribuendo alla stabilizzazione del sistema e limitando le esplosioni demografiche di specie dannose. Non sono parassitoidi, ma predatori attivi, e la loro presenza in grandi quantità può indicare un ambiente boschivo relativamente sano, con disponibilità di legno morto e buona biodiversità.
Inoltre, alcune specie fungivore contribuiscono alla disgregazione dei funghi lignicoli, partecipando così al ciclo della sostanza organica e al riciclo dei nutrienti nel suolo forestale.
Generi e specie più rilevanti in Italia
Tra i generi presenti nella fauna italiana, spiccano:
- Temnoscheila
Specie predatrici, spesso associate a colonie di scolitidi. Di interesse per il controllo biologico. - Tenebroides
Include specie che vivono anche in ambienti antropici e possono essere rinvenute in segherie o depositi di legname. - Trogossita
Specie tipicamente forestali, con abitudini strettamente legate al legno morto e ai funghi.
Una specie particolarmente nota è Tenebroides mauritanicus, talvolta considerata infestante in ambienti umidi con presenza di legno trattato male o marcescente.
Interazione con l’uomo: alleati silenziosi o infestanti nascosti?
I Trogossitidae raramente interagiscono direttamente con l’uomo, ma possono diventare ospiti occasionali di ambienti interni, soprattutto in presenza di legno umido, travi danneggiate o strutture poco ventilate. Tuttavia, a differenza di altri insetti come i tarli (Anobidi o Cerambicidi), non causano danni diretti alle strutture lignee.
In contesto agricolo o forestale, possono essere considerati insetti utili per la loro azione predatoria verso fitofagi del legno. In particolare, nelle aree boschive o nei vivai forestali, la loro presenza può essere un indicatore positivo della salute entomologica del sito.
Metodi di monitoraggio: come rilevarli nel verde urbano o nei boschi
Il monitoraggio dei Trogossitidae può avvenire attraverso:
- Trappole a caduta (pitfall)
Utile per catturare adulti in movimento sulle superfici legnose. - Trappole a feromoni o attrattivi
Particolarmente efficaci se posizionate in aree ad alta infestazione di scolitidi, di cui i Trogossitidae sono predatori. - Ispezione manuale del legno morto
Il metodo più efficace ma anche più dispendioso in termini di tempo. Si effettua rimuovendo corteccia o sezionando tronchi marcescenti.
Nel contesto urbano o nei parchi pubblici, la loro presenza è raramente problematica, ma la loro osservazione può arricchire gli studi di biodiversità urbana.
Differenze con altri coleotteri xilofili
È facile confondere i Trogossitidae con altre famiglie di coleotteri che condividono ambienti simili. Tuttavia, vi sono differenze importanti:
- Rispetto agli Scolitidi (bostrichi): i Trogossitidae sono predatori, non scavano gallerie nel legno, e hanno un corpo più appiattito.
- Rispetto agli Cleridi (Cleridae): sebbene entrambi predatori, i Trogossitidae sono generalmente meno colorati e più tozzi.
- Rispetto agli Cucujidi: entrambi possono essere fungivori, ma i Trogossitidae sono più robusti e meno appiattiti lateralmente.
Queste differenze sono fondamentali per un’identificazione corretta in campo.
Importanza per la gestione del verde e la conservazione
Per chi lavora nella manutenzione del verde, conoscere i Trogossitidae può risultare utile per diversi motivi:
- Valutare la biodiversità del sito: la loro presenza è un buon segnale ecologico.
- Gestire in modo mirato il legno morto: senza eliminarlo completamente, si può favorire la fauna utile.
- Controllare fitofagi del legno: come predatori naturali, possono contribuire al controllo biologico.
Inoltre, sono utili bioindicatori nei piani di gestione forestale, specialmente in ambienti protetti, parchi regionali o aree urbane con alto valore naturalistico.
Curiosità e comportamenti poco noti
- Alcune specie adulte possono emettere suoni striduli se disturbate, simili a quelli di alcuni tenebrionidi.
- Nonostante l’habitat umido, le uova sono molto sensibili alla disidratazione, per cui le femmine scelgono accuratamente le fessure più protette.
- Alcune specie mostrano una certa territorialità, difendendo gallerie o porzioni di corteccia.
Conclusione: una famiglia discreta ma fondamentale
I Trogossitidae rappresentano una famiglia di coleotteri spesso ignorata, ma dal grande valore ecologico e pratico. Conoscere questi predatori silenziosi può migliorare le strategie di gestione del verde, arricchire la biodiversità urbana e contribuire alla lotta contro insetti dannosi al legno. Osservarli, proteggerli e riconoscerli è un passo verso una gestione più sostenibile e informata del nostro patrimonio arboreo.
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