
Introduzione
I coleotteri fitofagi rappresentano una delle categorie di insetti più problematiche per chi si occupa di giardinaggio, orticoltura e manutenzione del verde. Appartenenti all’ordine dei Coleoptera, questi insetti sono caratterizzati da un apparato boccale masticatore molto potente, che utilizzano per nutrirsi di foglie, radici, fusti, frutti e semi. La loro presenza può causare danni ingenti sia alle piante ornamentali che alle colture agricole, rendendoli una delle principali minacce per la salute delle piante in ambito urbano e rurale.
In questa guida esploreremo in dettaglio i principali gruppi di coleotteri fitofagi, i danni che causano, il loro ciclo biologico e i metodi più efficaci per identificarli e contenerli.
1. Caratteristiche generali dei coleotteri fitofagi
I coleotteri sono facilmente riconoscibili per il corpo duro, rivestito da un esoscheletro chitinoso, e per le elitre, le ali anteriori indurite che proteggono le ali posteriori membranose utilizzate per il volo. Il loro sviluppo è di tipo olometabolo, con quattro stadi distinti: uovo, larva, pupa e adulto. Le larve, spesso molto voraci, possono vivere nel terreno, nei tronchi o all’interno dei tessuti vegetali.
I fitofagi si distinguono per la loro dieta strettamente vegetariana, e tra essi si annoverano specie che attaccano:
- Foglie (defogliatori)
- Fusti e rami (scortecciatori e minatori)
- Radici (larve ipogee)
- Semi e frutti (predatori diretti del raccolto)
2. Le famiglie più dannose in Italia
a. Chrysomelidae (Altiche, Galerucelle, ecc.)
Questa famiglia comprende numerosi defogliatori molto comuni in orti e giardini. Le altiche sono piccoli coleotteri neri o metallici, capaci di saltare come pulci. Le larve e gli adulti scavano fori nelle foglie, indebolendo la pianta.
Specie notevoli:
- Phyllotreta spp. (altiche delle Crucifere)
- Galerucella spp. (nemico del salice e dell’ontano)
- Chrysolina spp. (coleottero della menta)
b. Curculionidae (Tonchi e punteruoli)
I curculionidi sono riconoscibili per il loro rostro, un prolungamento della testa che ospita l’apparato boccale. Le larve scavano gallerie in foglie, fusti o radici.
Specie notevoli:
- Otiorhynchus spp. (nocivi per ornamentali e arbusti)
- Rhynchophorus ferrugineus (punteruolo rosso della palma)
- Sitophilus spp. (coleotteri del grano e dei cereali)
c. Scarabaeidae (Maggiolini, nottue e larve bianche)
Comprendono adulti defogliatori e larve terricole (noti come “vermi bianchi”) che si nutrono delle radici, causando avvizzimenti improvvisi e morte delle piante.
Specie notevoli:
- Melolontha melolontha (maggiolino comune)
- Phyllopertha horticola (maggiolino dei prati)
- Cetonia aurata (adulto impollinatore, larva minatrice del compost)
d. Elateridae (ferretti o “click beetles”)
Le larve, dette ferretti, sono cilindriche e dure, vivono nel terreno e rodono radici e tuberi, particolarmente pericolose nelle colture orticole.
3. Ciclo biologico e strategia di attacco
I coleotteri fitofagi seguono un ciclo di sviluppo completo:
- Uovo: deposto sul terreno, sulla pianta o nei tessuti vegetali.
- Larva: il principale stadio dannoso, con grande potere distruttivo.
- Pupa: fase di transizione, spesso nel suolo.
- Adulto: può essere dannoso o solo riproduttivo.
Alcune specie hanno più generazioni all’anno (multivoltine), altre solo una (univoltine). La capacità di svernare come larva o adulto nel suolo rende difficile la gestione con trattamenti superficiali.
4. Sintomi di infestazione
Identificare precocemente i danni da coleotteri è cruciale per limitare la diffusione:
- Fori nelle foglie (tipici delle altiche e chrysomelidi)
- Gallerie nei fusti e rami (curculionidi)
- Improvviso deperimento o morte della pianta (larve terricole)
- Frutti svuotati o bucherellati (curculionidi, alcune cetonie)
- Presenza visiva di adulti sulle foglie o sul terreno
5. Metodi di controllo
a. Prevenzione
- Rotazione colturale per interrompere i cicli biologici
- Interramento dei residui vegetali
- Uso di varietà resistenti
- Installazione di trappole cromotropiche o a feromoni
b. Lotta biologica
- Impiego di nematodi entomopatogeni (Steinernema spp., Heterorhabditis spp.)
- Funghi entomopatogeni (es. Beauveria bassiana)
- Predatori naturali (uccelli, carabidi, stafilinidi)
c. Lotta meccanica
- Rimozione manuale degli adulti
- Scuotimento delle piante al mattino per raccogliere insetti
- Zappettatura per esporre larve e pupe
d. Lotta chimica
- Insetticidi a base di piretroidi o neonicotinoidi (uso limitato per l’impatto ambientale)
- Trattamenti localizzati nel suolo per larve
6. Coleotteri da monitorare in aumento in Italia
Con i cambiamenti climatici e il commercio internazionale, nuovi coleotteri fitofagi stanno comparendo anche in Italia. Alcuni esempi:
- Popillia japonica: defogliatore polifago in rapida espansione
- Anoplophora glabripennis: coleottero asiatico dei fusti
- Xylosandrus compactus: scolitide infestante piante ornamentali
7. Buone pratiche per manutentori del verde
Chi lavora nel verde deve saper riconoscere i danni da coleotteri e intervenire con tempestività. Alcuni consigli pratici:
- Ispezioni regolari, soprattutto a inizio primavera e in estate
- Documentazione fotografica e segnalazione precoce
- Collaborazione con i Servizi Fitosanitari Regionali
- Formazione continua su nuove specie e metodi di controllo
Conclusione
I coleotteri fitofagi sono una minaccia concreta e in costante evoluzione per piante ornamentali, orti e colture. Riconoscerli tempestivamente, comprendere il loro ciclo biologico e intervenire con un approccio integrato è fondamentale per proteggere il verde urbano e agricolo.
Questa guida vuole essere un punto di riferimento pratico per manutentori del verde, agricoltori e appassionati, offrendo uno strumento utile per riconoscere, prevenire e gestire queste infestazioni con efficacia e competenza.
Rispondi