458SOCOM.ORG ENTOMOLOGIA A 360°

Manuale definitivo sul concetto di danno degli insetti fitofagi e sui rimedi naturali e chimici (fitofarmaci)

Introduzione Gli insetti fitofagi rappresentano una delle principali sfide per la salute delle piante in agricoltura, giardinaggio, orticoltura e manutenzione del verde urbano. Il termine “fitofago” deriva dal greco e significa “mangiatore di piante”. Questi insetti si nutrono di diverse parti delle piante (foglie, radici, fusti, fiori, frutti), provocando danni…

😶‍🌫️😶‍🌫️😶‍🌫️

Introduzione

Gli insetti fitofagi rappresentano una delle principali sfide per la salute delle piante in agricoltura, giardinaggio, orticoltura e manutenzione del verde urbano. Il termine “fitofago” deriva dal greco e significa “mangiatore di piante”. Questi insetti si nutrono di diverse parti delle piante (foglie, radici, fusti, fiori, frutti), provocando danni diretti e indiretti che possono compromettere la produttività, la qualità estetica e la sopravvivenza stessa delle specie vegetali colpite.

In questo manuale approfondiremo i diversi tipi di danni causati dagli insetti fitofagi, le categorie più comuni, e i metodi di contrasto, sia naturali che chimici, con l’obiettivo di fornire una guida pratica e dettagliata a tecnici, manutentori del verde, agricoltori e appassionati.


1. Cosa sono gli insetti fitofagi

Gli insetti fitofagi sono organismi appartenenti a vari ordini entomologici (Coleoptera, Lepidoptera, Hemiptera, Orthoptera, ecc.) che si nutrono di tessuti vegetali. Ogni specie ha un comportamento trofico specifico:

  • Masticatori: mangiano porzioni visibili della pianta (foglie, fiori, frutti). Esempi: larve di lepidotteri (bruchi), coleotteri adulti.
  • Succhiatori: perforano i tessuti vegetali per succhiare la linfa. Esempi: afidi, cocciniglie, aleurodidi, tripidi.
  • Minatori: scavano gallerie all’interno delle foglie. Esempi: larve di Ditteri come Liriomyza spp.
  • Galligeni: inducono la formazione di galle. Esempi: Cecidomyiidae, alcuni afidi e psille.

2. Concetto di danno: diretto, indiretto, estetico, economico

Danni diretti

Sono causati dall’alimentazione dell’insetto sulla pianta:

  • Defogliazione parziale o totale
  • Necrosi tissutali
  • Deformazioni vegetative
  • Caduta anticipata dei frutti
  • Distruzione di apici vegetativi

Danni indiretti

Gli insetti fitofagi possono:

  • Trasmettere virus, batteri o funghi patogeni
  • Favorire l’ingresso di agenti secondari (funghi saprofiti)
  • Indebolire la pianta e renderla suscettibile ad altri stress

Danni estetici

Particolarmente rilevanti in giardinaggio ornamentale e verde urbano:

  • Fori o macchie su foglie
  • Crescita disomogenea
  • Aspetto generale compromesso

Danni economici

  • Perdita di produzione agricola
  • Costi di intervento (prodotti, manodopera)
  • Riduzione del valore commerciale delle piante

3. Monitoraggio e soglia di intervento

Il monitoraggio è essenziale per identificare precocemente la presenza degli insetti e stabilire il momento ottimale per intervenire. Si usano:

  • Trappole cromotropiche
  • Trappole feromoniche
  • Ispezione visiva
  • Campionamenti regolari

La soglia di intervento rappresenta il livello di popolazione al di sopra del quale il danno atteso giustifica un trattamento. Varia in base alla specie, alla pianta ospite e al contesto (agricolo, ornamentale, urbano).


4. Rimedi naturali

4.1 Insetti utili (antagonisti naturali)

  • Coccinelle (Coccinellidae): predatrici di afidi e cocciniglie
  • Crisopidi: predatori di uova e giovani stadi di molti fitofagi
  • Sirfidi: le larve si nutrono di afidi
  • Parassitoidi (es. Trichogramma spp.): depongono uova all’interno delle uova dei fitofagi

4.2 Preparati vegetali

  • Macerato di ortica: azione repellente e stimolante della pianta
  • Decotto di aglio: effetto antibatterico e repellente
  • Olio di neem: interferisce con la crescita e la riproduzione degli insetti

4.3 Metodi culturali

  • Rotazione colturale
  • Potature mirate
  • Concimazioni equilibrate per rafforzare le difese naturali delle piante
  • Rimozione dei residui vegetali che possono ospitare uova o larve

4.4 Trappole naturali

  • Trappole cromotropiche gialle o blu
  • Trappole adesive con attrattivi naturali (es. miele, birra)

5. Uso dei fitofarmaci

5.1 Cosa sono i fitofarmaci

Sono sostanze chimiche o biologiche utilizzate per proteggere le piante da insetti, funghi, batteri, acari e altre minacce. Possono essere:

  • Insetticidi di contatto
  • Insetticidi sistemici
  • Regolatori di crescita
  • Repellenti

5.2 Classificazione per origine

  • Chimici di sintesi: agiscono rapidamente ma hanno impatti ambientali maggiori
  • Biologici (biopesticidi): a base di batteri (es. Bacillus thuringiensis), virus, o derivati naturali

5.3 Modalità di applicazione

  • Spruzzatura fogliare
  • Irrigazione radicale (per sistemici)
  • Iniezione troncale (per alberi)

5.4 Sicurezza d’uso

  • Leggere sempre l’etichetta e rispettare il tempo di carenza
  • Utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI)
  • Evitare il trattamento durante la fioritura (protezione degli impollinatori)
  • Non trattare in giornate ventose o piovose

5.5 Resistenza e rotazione dei principi attivi

  • Alternare principi attivi per evitare fenomeni di resistenza
  • Integrare i fitofarmaci con metodi naturali (lotta integrata)

6. Lotta integrata

La lotta integrata prevede l’impiego combinato e razionale di:

  • Tecniche agronomiche
  • Controllo biologico
  • Monitoraggio costante
  • Trattamenti chimici solo se necessari e mirati

Questo approccio consente di:

  • Ridurre l’impatto ambientale
  • Mantenere l’equilibrio dell’ecosistema
  • Conservare gli insetti utili

7. Casi pratici: esempi di fitofagi e gestione

7.1 Afidi

  • Sintomi: foglie arricciate, melata, fumaggine
  • Rimedi: coccinelle, decotto d’aglio, sapone molle potassico, insetticidi sistemici

7.2 Lepidotteri defogliatori (es. processionaria, piralide del bosso)

  • Sintomi: foglie rosicchiate, presenza di larve
  • Rimedi: Bacillus thuringiensis, rimozione manuale, trappole feromoniche

7.3 Aleurodidi (mosche bianche)

  • Sintomi: ingiallimento fogliare, melata
  • Rimedi: trappole gialle, neem, introduzione di Encarsia formosa

7.4 Tripidi

  • Sintomi: foglie argentate, deformazioni
  • Rimedi: predatori naturali (Orius), azadiractina, rotazione delle colture

7.5 Cocciniglie

  • Sintomi: croste su rami, deperimento
  • Rimedi: olio bianco, potatura dei rami infestati, lancio di parassitoidi

Conclusioni

La gestione degli insetti fitofagi richiede un approccio olistico e consapevole. La conoscenza delle specie, l’osservazione attenta delle piante e l’uso integrato di rimedi naturali e chimici rappresentano la via più efficace per proteggere le piante, l’ambiente e la salute umana. Ogni intervento dovrebbe essere guidato dal principio della sostenibilità, per garantire un equilibrio durevole tra produttività e rispetto della biodiversità.

+

Rispondi

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.