🐞 Scheda Entomologica: Tarlo Asiatico (Anoplophora glabripennis)
Nome scientifico: Anoplophora glabripennis
Nome comune: Tarlo asiatico
Ordine: Coleoptera
Famiglia: Cerambycidae
Origine: Cina, Corea, Giappone
Categoria: Insetto xilofago (dannoso)
📌 Descrizione morfologica
Il tarlo asiatico è un coleottero lungo circa 2,5-3,5 cm, di colore nero lucido con evidenti macchie bianche sul dorso (elitri). Le antenne sono particolarmente lunghe, con bande bianche e nere, e possono superare il doppio della lunghezza del corpo nel maschio. Le zampe e il torace presentano riflessi bluastri.
🌿 Piante ospiti
Anoplophora glabripennis attacca numerose latifoglie decidue, tra cui:
- Acero (Acer spp.)
- Pioppo (Populus spp.)
- Betulla (Betula spp.)
- Salice (Salix spp.)
- Ippocastano (Aesculus hippocastanum)
- Ontano (Alnus spp.)
- Faggio (Fagus spp.)
Non attacca conifere.
🔁 Ciclo biologico
- Svernamento: allo stadio di larva o pupa nel legno.
- Adulto: sfarfalla da giugno a settembre.
- Accoppiamento e ovideposizione: la femmina depone le uova (fino a 90) sotto la corteccia o in fessure del tronco e dei rami principali.
- Larva: penetra nel legno scavando profonde gallerie, dove resta per mesi o anni, a seconda del clima.
- Pupa: si forma nel legno verso la primavera.
- Durata del ciclo: da 1 a 3 anni.
🐛 Danni
Il tarlo asiatico è considerato uno degli insetti più pericolosi per le piante arboree ornamentali, urbane e forestali. I principali danni includono:
- Gallerie nel legno che compromettono la stabilità strutturale dell’albero.
- Indebolimento e morte dell’apparato aereo.
- Caduta di rami pericolosa in ambiente urbano.
- Rischio di abbattimento forzato delle piante infestate.
📍 Diffusione in Italia
Introdotto accidentalmente attraverso imballaggi in legno, è stato rinvenuto in diverse regioni italiane (Lombardia, Veneto, Trentino, Marche). È soggetto a piani di eradicazione obbligatoria, gestiti dal Servizio Fitosanitario Nazionale.
🚨 Insetto da quarantena
È classificato come organismo da quarantena prioritario (Reg. UE 2019/1702). La sua presenza impone:
- Segnalazione obbligatoria alle autorità fitosanitarie.
- Interventi di contenimento o eradicazione.
- Abbattimento e distruzione degli alberi infestati.
- Monitoraggio con trappole e ispezioni visive.
⚠️ Riconoscere i segni di infestazione
- Fori rotondi di sfarfallamento (diametro 1 cm) sul tronco e rami.
- Rosura e segatura (frass) alla base dell’albero.
- Rami secchi, ingiallimento precoce delle foglie.
- Gallerie visibili su tronchi abbattuti.
🧰 Prevenzione e controllo
- Ispezioni regolari degli alberi sensibili, soprattutto in aree urbane.
- Utilizzo di trappole a feromoni per il monitoraggio.
- Divieto di movimentazione di legname potenzialmente infestato.
- Collaborazione con enti pubblici e cittadini per le segnalazioni.
🧪 Metodi di lotta
Attualmente non esistono metodi di lotta chimica efficaci in ambiente urbano. Le strategie prevedono:
- Abbattimento e bruciatura delle piante colpite.
- Rimozione delle larve nei casi iniziali di infestazione.
- In alcuni casi, uso sperimentale di nematodi entomopatogeni o funghi entomopatogeni.
📝 Curiosità
- Il tarlo asiatico è uno dei pochi insetti inseriti nelle “black list” mondiali degli invasivi prioritari.
- Ogni albero infestato può produrre centinaia di nuovi adulti, rendendo difficile l’eradicazione.
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